L’immagine della nautica negli anni successivi alla grande crisi economica del 2008/2009, suggerita in un recente articolo uscito su Il Messaggero, è quella di “una barca in avaria, in balia delle onde. Sembrò a tutti un’impresa titanica evitare l’affondamento, rimettere quella barca in assetto e riavviarla sulla rotta giusta.”

Oggi, a distanza di 10 anni da quella crisi, qual è la rotta dell’industria nautica?

Lo scenario emerso dallo studio presentato l’8 marzo 2018 a La Spezia è proprio quello di una ripresa su più fronti: produzione, export, mercato domestico, leasing. Il 2017 si registra come “l’anno della svolta”, come affermato dal Segretario Generale di Nautica Italiana Lorenzo Pollicardo, che sottolinea come “alla forza ormai consolidata delle nostre imprese sui mercati internazionali si è finalmente affiancato un mercato interno in netta ripresa”. Ma non si tratta di sole parole. Come spesso accade, sono i numeri a parlare. Il fatturato del 2017 e il valore della produzione cantieristica hanno subito un incremento rispettivamente del +19% e +13%. Questo conferma il trend positivo avviatosi nel 2014.

Dallo studio è emerso anche un quadro dettagliato del parco nautico italiano, composto per larghissima parte (92%) da imbarcazioni entro i 10 mt di lunghezza.

L’Italia è dunque il paese delle piccole barche?

Non è esattamente così. I nostri cantieri hanno infatti un ruolo straordinario nella produzione di grandi yacht, anche se in gran parte destinati all’export. E a proposito di esportazione, Carla Demaria, presidente di Ucina Confindustria Nautica ha sottolineato che “oltre alla ripresa del mercato interno, anche durante la crisi, l’export ha tenuto tantissimo”.

Possiamo finalmente affermare una ripresa italiana?

Stando ai dati e agli studi in proposito, oggi possiamo seriamente sperare di trovarci davanti ad una nuova fase dell’industria nautica: quella della ripresa, della quiete dopo la tempesta. Una cosa è certa: l’industria nautica italiana continua ad essere riconosciuta come eccellenza mondiale e come uno dei simboli del tanto apprezzato made in Italy.